giovedì 31 gennaio 2008

Hyper Chondriac Music - Muse


Your golden skies feed my role
In this forgotten space race under my control
Who's returned from the dead?
Who remains?
You wanted more than I was worth
You think I was scared yeah
And you needed proof
Who really cares anymore?
Who restrains?

I don't love you and I never did
I don't love you and I never will

martedì 29 gennaio 2008

Show must go on

Como, 29 gennaio 2008. E’ ancora buio, le luci dei lampioni si riflettono sulla superficie piatta del lago. Di solito le strade sono deserte a quest’ora del mattino, ma oggi non è un giorno come gli altri. Oggi la città si è svegliata in un clima diverso: sono le 6 e davanti al Tribunale c’è già la fila. Uomini, donne, ma soprattutto anziani e studenti, si sono alzati all’alba con la speranza di conquistare uno degli agognati 60 biglietti con il numero per poter accedere all’aula in cui si tiene il processo per la strage di Erba.
Ancora una volta i riflettori si accendono con morbosa curiosità su un fatto di sangue. Ancora una volta il simbolo della vicenda è la foto di un bambino sorridente che non c’è più. Youssef come Samuele, la storia si ripete. Non c’è paragone con quanto accaduto a Cogne, nel caso di Erba i fatti sembrano più chiari, eppure a Como si prepara lo stesso circo mediatico che aveva preso forma a Torino per il processo ad Anna Maria Franzoni.
Limitazione della circolazione nelle vie adiacenti al Palazzo di Giustizia, oltre cento giornalisti accreditati dall’Italia e dall’estero, una sala media attrezzata all’interno del tribunale per seguire il processo, riprese autorizzate ma che non potranno essere messe in onda prima della conclusione del dibattimento per la trasmissione di Raitre “Un giorno in pretura”.
Queste sono solo alcune delle misure prese in vista della giornata di oggi. E non poteva mancare anche qualche provocazione: “Se facessimo pagare il biglietto d’ingresso risolveremmo molti problemi per le entrate comunali” è stato detto. Anche il Sindaco di Erba si è fatto sentire, prendendo le distanze dall’eccessiva spettacolarizzazione dei fatti che di sicuro ha danneggiato almeno in parte l’immagine della cittadina.
Ma ora ci siamo. Fino all’ultimo non si sapeva se i due imputati Olindo Romano e Rosa Bazzi sarebbero stati presenti in aula. Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime, aveva dichiarato di non vedere l’ora di guardarli in faccia. Ne avrà la possibilità visto che sono arrivati. Anche lui è stato portato dal carcere di Vigevano, dove è detenuto da alcuni mesi per detenzione di droga.
Seduti nella “gabbia” mano nella mano, i coniugi Romano parlano sottovoce e si scambiano tenerezze. A vederli così sembra impossibile pensare che siano stati loro, un anno fa, in una fredda sera di inverno, a uccidere tre donne e un bambino armati di coltelli da cucina. Avevano confessato, poi hanno ritrattato, adesso saranno i giudici a valutare.
Si apre così un altro capitolo di quello che sembra essere diventato un film a puntate. Della strage di Erba si è parlato tanto, forse troppo: per mesi è stata oggetto dei titoli di quotidiani e telegiornali e dei dibattiti nei salotti dei talk show. Dal delitto compiuto dai vicini di casa per futili motivi alla possibilità che Azouz Marzouk partecipasse al reality “L’isola dei famosi” fino al suo recente ritorno alle cronache per droga, le telecamere hanno passato in rassegna ogni dettaglio, scandagliando le vite di quelli che sono ormai diventati personaggi e tralasciando il rispetto della dignità delle persone.
Solo loro rimangono nel silenzio: quattro vittime innocenti.

Ennesimo pareggio, la B si avvicina

Dodici pareggi, sei sconfitte, appena due vittorie. Sono i numeri del Toro, che nella prima giornata del girone di ritorno strappa un punto contro la Lazio.
Una partita in cui i granata hanno comunque dimostrato un buon gioco, dominando tutto il primo tempo e parte del secondo.
Arduo il compito dell’arbitro Rizzoli (non sempre all’altezza) che ha dovuto contenere le tensioni in campo. Bilancio: 12 ammonizioni e due espulsioni.
E’ stato anche il giorno dell’esordio di Rolando Bianchi con la maglia biancoceleste, il giocatore era conteso proprio da Lazio e Torino. Ma i fischi dagli spalti sono durati poco: Bianchi ha rimediato un cartellino rosso dopo soli cinque minuti.
Insulti anche per il presidente Lotito, che è stato costretto a lasciare la tribuna durante l’intervallo tra i due tempi.
Allo scadere dei novanta minuti il presidente Cairo ha commentato la prestazione dei suoi: «Sono soddisfatto. Si trattava di una partita carica di aspettative e ho visto un buon Toro, vivace, capace di costruire tante palle gol, anche se siamo stati di nuovo sfortunati. Per quanto riguarda Novellino, resterà il nostro allenatore fino a fine stagione e per tutto l’anno prossimo. E’ un uomo che gode della fiducia della dirigenza e dei giocatori».
Nessun commento alla domanda sul calciomercato: «Preferisco mantenere la riservatezza, tra qualche giorno saprete tutto».
Qualche riflessione arriva dal presidente su Stellone, che sembrava ormai destinato a lasciare la formazione ma che contro la Lazio ha disputato un’ottima gara: «La prova di oggi è stata molto positiva per lui – dichiara Cairo -, può ancora darci tanto». Intanto si aspetta la sfida di domenica contro la Reggina, scontro diretto per la salvezza. Il Toro dovrà fare i conti con ben dieci squalificati.

lunedì 28 gennaio 2008

Forza Toro

Essenza granata!

Si comincia...

Ciao a tutti e benvenuti nel mio blog!
Non vedo l'ora di ricevere da voi tanti spunti per discutere e commentare insieme quello che succede intorno a noi.